Intere sottovuoto
Cosa sapere:
L’aringa (Clupea Harengus) è un pesce della famiglia dei Clupeidi che vive nelle fredde acque dell’Oceano Atlantico.
Le aringhe sono pesci pelagici che formano grandi banchi che si trovano più spesso in acque costiere durante la riproduzione; mentre per nutrirsi si spostano più al largo e anche in acque oceaniche. I giovani si incontrano molto spesso sottocosta, gli adulti effettuano migrazioni verticali, spostandosi in acque più profonde fino a 200 metri durante le ore diurne.
Questo clupeide misura 15 cm e pesa in media 200 g. Può raggiungere una lunghezza di 40 cm e vivere circa 20 anni.
La qualità gustativa dell’aringa varia a seconda del periodo in cui viene pescata.
La stagione della pesca avviene tutto l’anno, ma generalmente durante il periodo riproduttivo è migliore perchè i maschi sono molto fertili e le femmine producono uova. In questo periodo l’aringa è più saporita.
L’aringa è un pesce ricco di omega-3, che acquista con l’affumicatura quel gusto unico che gli permette di far parte dei prodotti della cucina tradizionale italiana.
L’ aringa intera dell’oceano Atlantico viene prima scongelata poi salata con sale marino secco 11% per 21 giorni.
Una volta dissalata viene affumicata “a freddo” mediante combustione lenta della segatura di legno di faggio.
Terminato il processo dell’affumicatura, l’aringa, viene confezionata in casse di legno all’interno delle quali terminerà l’ultima parte della sua maturazione naturale.
L’ affumicatura a freddo rispetto all’affumicatura industriale “a caldo” richiede più tempo ma riesce ad affumicare le aringhe in maniera progressiva donando un’ aroma e un profumo delicato, buono.
In vista di questo processo produttivo tradizionale, non intensivo, le nostre aringhe hanno una forma più panciuta con una carne più soda e più compatta; il sapore ed il profumo risultano essere puliti ma decisi, l’affumicatura con legno di faggio a freddo dona note sensoriali uniche.
L’aringa si nutre soprattutto di invertebrati, crostacei, molluschi, uova e larve.
Oggetto OLE
Può accadere che all’interno si individui un corpo estraneo, solitamente di questo aspetto :
Non allarmatevi, si tratta di Anisakis: un parassita che può essere presente in tutta la catena alimentare del pesce e che – quando inattivato – non costituisce un rischio per la salute dell’uomo.
Questi ospiti misurano dai 1 ai 3 cm, vanno dal colore bianco al rosato, sono sottili e tendono a presentarsi arrotolati su se stessi, ma approfondiamo l’argomento:
Come dicevamo l’Anisakis è un parassita che può essere presente in tutta la catena alimentare del pesce: il ciclo vitale dell’anisakis è particolarmente complesso e coinvolge molti esseri viventi dell’ecosistema marino.
Ciclo biologico
Le specie di Anisakis svolgono il loro ciclo biologico in ambiente marino. Le uova vengono rilasciate in acqua attraverso le feci dei mammiferi marini e si sviluppano vari stadi larvali.
Subito dopo la schiusa vengono ingeriti dal primo ospite intermedio, un crostaceo, che a sua volta viene ingerito dal secondo ospite intermedio, che è il pesce.
A questo punto si sviluppa l’ultimo stadio larvale che può passare direttamente al suo ospite definitivo (mammiferi marini) per il completamento del suo ciclo biologico oppure può trovarsi accidentalmente in un altro ospite definito accidentale (nel quale il parassita non evolve a successivi stadi di sviluppo), che può essere l’uomo se quest’ultimo si ciba di pesce crudo, o poco cotto, che contiene al suo interno la larva di Anisakis.
Curiosità
Contrariamente a quello che potrebbe sembrare la presenza del parassita nelle acque marine non è un segno di inquinamento ma bensì di vitalità dell’ecosistema
Anisakis: come renderlo inattivo
Come da Regolamente UE n. 1276/2011 che modifica l’allegato III del Regolamento (CE) n. 853/2004, ci sono trattamenti che inattivano le larve e che pertanto scongiurano il rischio per la salute umana. I trattamenti possibili sono:
- Trattamento termico a ─20° C
per almeno 24 ore - Trattamento termico a ─35° C
per almeno 15 ore
Cottura ad una temperatura al centro del prodotto superiore o uguale a 60° C per almeno un minuto.
I nostri fornitori sono qualificati e affidabili, ci avvaliamo delle loro dichiarazioni di trattamento termico a -20° per almeno 24 ore e, come indichiamo nell’ etichetta, consigliamo il consumo previa accurata cottura.